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Alessia racconta il suo tradimento

Alessia racconta il suo tradimento

Mi chiamo Alessia. E ho tradito. Già, proprio io che mi credevo immune. È stato solo un episodio, ma ha cambiato la mia vita in modo radicale. Perchè prima di allora non ero mai andata oltre il flirt, con una persona che non fosse il mio compagno.

Ho 34 anni, mio marito 37, siamo sposati da ben 9 anni.

Ho tradito, ma non che me la fossi cercata. E’ successo con un uomo incontrato per caso, direi. Ma al caso non ho mai creduto, alla fine, e quindi forse doveva comunque succedere.

3 volte a settimana accompagno mia figlia, 5 anni, a danza. Lì ho fatto la conoscenza con Andrea, 43 anni, un uomo gentile e piacente, irresistibile chioma brizzolata e sguardo magnetico. Anche Andrea accompagna sua figlia a danza, ma lui è libero come il vento. Mi ha raccontato del divorzio, delle difficoltà emotive ed economiche. Siamo subito entrati in risonanza, è nato un feeling non indifferente.

Con il passare delle settimane aspettavo le lezioni di danza con trepidazione, ero spasmodica. Mi preparavo meticolosamente, vestita quasi come per una serata di gala. Mio marito, ovviamente, non si accorgeva di nulla. Sempre assente con il corpo e la testa, sempre troppo impegnato.

Una sera io e Andrea abbiamo lasciato le nostre figlie al corso e siamo andati al bar. Sorridevo come una ragazzina, mi ha offerto un drink ed ho voluto il Mojito, fresco e alcolico, giovanile.

Non ho mai retto benissimo l’alcool, anzi ho sempre avuto qualche problema…il problema è che l’alcool mi disinibisce, elimina istantaneamente le barriere che mi rendono composta e controllata. No, non perdo il controllo di me, ma divento euforica e disinibita, e molto più sensibile alle vibrazioni del corpo.

È stato bellissimo parlare, guardarsi negli occhi, vedere i suoi che scintillavano quanto i miei. Ma non era innamoramento, era qualcos’altro…una specie di magnetismo fisico, di terribile e irresistibile attrazione.

Così accade.

E ci ritroviamo in macchina a limonare furiosamente, avvinghiati l’uno sull’altra, baci umidi e voraci, come se ci divorassimo a vicenda. Ci strappiamo letteralmente i vestiti di dosso, sono bagnata come non mi succedeva da anni, e non penso assolutamente ai “se” o ai “ma”.

In quella macchina, insomma, succede veramente di tutto.

Ho concesso tutto del mio corpo ad Andrea. Anche le zone più proibite. Ed ho voluto tutto il suo nettare, il suo sapore, il sapore di un momento di autentica passione, di quelle che non vivevo oramai da anni.

L’automobile, già. Il brutto è che dopo la sbornia ci si sveglia.

È stato anche lui, Andrea, a convincermi di smetterla. Ma la scelta è stata mia, dopotutto. Non avevo voglia, nonostante le difficoltà, di rovinare il rapporto con mio marito. Semmai di rimetterlo in discussione.

Infatti, assieme, abbiamo deciso di rivolgersi ad un terapista di coppia.

Ho intenzione di raccontargli l’episodio con Andrea, ma ho anche paura. Spero che la terapia mi aiuti a parlare, e renda l’impatto meno duro. So benissimo quel che ho fatto e me ne prenderò tutte le responsabilità…

 

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